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RETE OSPEDALIERA CATANESE, UN TAVOLO PER MONITORARE LA RIORGANIZZAZIONE

RETE OSPEDALIERA CATANESE, UN TAVOLO PER MONITORARE LA RIORGANIZZAZIONE

20/10/2016 18:25

Lo hanno chiesto i sindacati all'assessorato regionale

All'incontro di oggi con Gucciardi, confermata la chiusura del P.S. dell'OVE solo all'apertura del San Marco

Catania, 18 ottobre 2016 – «Il pronto soccorso dell’Ospedale Vittorio Emanuele chiuderà solo quando entrerà pienamente in funzione l’ospedale San Marco, con tutte le sue strutture in regola. Ma per tutta la complessa questione della sanità catanese occorre un tavolo permanente, alla presenza del sindaco metropolitano e dei direttori generali per monitorare l'iter di riorganizzazione».

Lo hanno ribadito oggi le organizzazioni sindacali catanesi di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, con le rispettive federazioni di Fp Cgil, Cisl Fp, Cisl Medici, Uil Fpl, Ugl Sanità e Ugl Medici, in occasione dell’incontro, a Palermo, con l’assessore regionale alla Sanità Baldo Gucciardi.

L’incontro, seconda tappa del percorso di confronto intrapreso con le forze sindacali, verteva sulla più vasta problematica del riordino della rete dell’emergenza della Città Metropolitana, le esigenze di personale per gli ospedali catanesi, le liste d’attesa per gli esami strumentali e il Punto unico di accesso per le prenotazioni delle visite specialistiche.

Le delegazioni sindacali erano costituite per la Cgil etnea dal segretario generale Giacomo Rota, dalle segretarie territoriali Pina Palella e Nicoletta Gatto, e Gaetano Agliozzo, segretario generale Fp Cgil; per la Cisl di Catania, da Maurizio Attanasio, responsabile Dipartimento politiche sociali, Armando Coco, segretario generale Cisl Fp, Gaetano Coci, segretario generale Cisl Medici; per la Uil catanese, il segretario generale Fortunato Parisi e Stefano Passarello, segretario generale Uil Fpl; per la Ugl etnea, Raffaele Lanteri coordinatore nazionale docenza e dirigenza della Ugl Università, Aurelio Guglielmino segretario regionale della federazione Ugl medici e Carmelo Urzì segretario provinciale Ugl Sanità.

Era presente anche una delegazione della Piattaforma per Librino, che ha raccolto oltre 1500 firme per il San Marco, con Sara Fagone, Santo Molino, Enza Vassallo e Francesco Torre.

«Abbiamo accolto favorevolmente la conferma di quanto ha affermato l’assessore Gucciardi in occasione della sua visita di settembre a Catania – dicono i sindacati – e che ci ha ribadito oggi: il pronto soccorso del Vittorio Emanuele chiuderà solo dopo che il San Marco entrerà in piena funzione con tutti i suoi reparti».

«Per quanto riguarda il personale – aggiungono - abbiamo sottolineato che per il nuovo San Marco saranno necessarie almeno 400 nuove unità, per le quali sosterremo la relativa richiesta che la Regione avanzerà al ministero della Salute. In tal senso, stiamo pressando l’assessorato anche per sbloccare le procedure di assunzione, con lo scorrimento delle graduatorie e la stabilizzazione del personale precario».

Sulla rete dell’emergenza e l’attesa nei pronto soccorso cittadini, Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno sollevato nuovamente la questione per la quale l’assessore ha ribadito di aver dato mandato ai direttori generali di proporgli un piano per la riorganizzazione. 

«Quest’ultimo punto – ricordano i sindacati – è in stretta relazione con i tempi di attesa per gli esami strumentali e le prestazioni specialistiche che espongono a notevoli disagi specialmente le fasce sociali più deboli. Dalla riorganizzazione ci aspettiamo un significativo alleggerimento e maggiore efficienza, soprattutto perché dovranno funzionare da filtro i Presidi territoriali così da far arrivare ai pronto soccorso i casi davvero d’emergenza».

«Su tutta la complessa problematica della sanità catanese – concludono Cgil, Cisl, Uil e Ugl – abbiamo chiesto all’assessore di mettere in calendario una serie di incontri, con l’istituzione di un vero e proprio tavolo tecnico alla presenza del sindaco metropolitano e dei direttori generali, per monitorare il percorso avviato, con l'impiego ottimale delle risorse disponibili, per coprire i servizi con nuovo personale, valorizzare le professionalità dell'esistente e dare migliore assistenza ai cittadini». 

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