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Catania e il "far west", Attanasio (Cisl): «Esiste un'altra città, che vuole cambiare e si rimbocca le maniche»

Catania e il "far west", Attanasio (Cisl): «Esiste un'altra città, che vuole cambiare e si rimbocca le maniche»

24/04/2025 17:44

Lettera al direttore del quotidiano "La Sicilia"

Catania, 18 aprile 2025  

Gentile direttore del quotidiano "La Sicilia",

dopo i recenti episodi di cronaca che hanno fatto il giro dei media nazionali – tra cui il video che mostra la corsa clandestina in una strada provinciale e losche figure armate – l’immagine di Catania rischia di rimanere legata al degrado e alla criminalità. Ma c’è chi, come la Cisl, sceglie di non arrendersi a questa narrazione, intervenendo con fermezza: «Catania non è solo quella delle immagini che ci hanno indignato. È anche una città che vuole cambiare, che si rimbocca le maniche e costruisce sviluppo e futuro».

Quella rappresentazione non rende giustizia a una realtà molto più complessa, vivace e positiva: oltre le immagini della corsa clandestina diffuse dai media, esiste un’altra Catania. Una città che ogni giorno si trasforma, grazie all’impegno silenzioso e costante delle donne e degli uomini del lavoro, dello Stato, delle istituzioni e di un’amministrazione comunale che ha scelto di governare puntando sul coraggio del cambiamento.

Catania è oggi una delle città metropolitane più importanti e dinamiche del Sud Italia. Un territorio che sta vivendo una stagione di profonda rigenerazione, alimentata da un piano di investimenti senza precedenti che interessa infrastrutture strategiche come la Metropolitana, il Porto, la Ferrovia, la Stazione Centrale, l’Aeroporto, l’Interporto e, prossimamente, un importante Termovalorizzatore. A questi si aggiungono importanti interventi sulla viabilità, sulle aree verdi, sui parcheggi e sulle piazze cittadine.

Questa trasformazione non nasce dal caso, ma è il frutto della “dinamicità” di chi, quotidianamente, si spende per la legalità, il lavoro, lo sviluppo e la coesione sociale; del lavoro quotidiano di centinaia di donne e uomini del lavoro, dell’associazionismo e delle istituzioni: forze dell’ordine, magistratura, amministratori locali che – lontano dai riflettori – presidiano la legalità, garantiscono sicurezza e costruiscono il cambiamento con dedizione, competenza e spirito di servizio.

Un ruolo decisivo, in questa nuova visione della città, lo sta giocando anche l’attuale amministrazione comunale, guidata dal sindaco Trantino che, sin dal primo giorno, ha scelto di metterci la faccia, provando la strada del rigore e della responsabilità. In un contesto finanziario ereditato di difficoltà, il sindaco ha saputo rinunciare ai simboli del potere per affermare, invece, il “potere dei segni”: un chiaro messaggio della partecipazione responsabile che dovrebbe tendere a restituire dignità e futuro alla città.

Non possiamo dire che tutto vada bene. Ma di certo non si può nemmeno immaginare che le azioni di pochi soggetti possano sporcare il lavoro e la dignità di tante persone e vanificare lo sforzo di cambiamento messo in atto. La nostra città deve reagire compatta. I giovani devono reagire. Tutte le forze sane della città devono reagire. Senza abbandonarsi a un diffuso senso di rassegnazione o fattuale mutismo.

Da tempo diciamo che l’importante lavoro di rigenerazione urbana deve essere accompagnato da una rigenerazione sociale. Da troppo tempo alcuni quartieri della città sono diventati “non luoghi”, veri e propri “luoghi della provvidenza”: periferie esistenziali, oltre che geografiche, che necessitano di maggiore attenzione da parte delle istituzioni e della società civile. Una scelta non solo etica, ma anche strategica: perché una città si trasforma davvero solo se tutte le sue energie vengono coinvolte nel processo di cambiamento.

La cronaca, per quanto grave, non può e non deve oscurare la visione e il lavoro collettivo che si sta costruendo. Catania sta tornando a essere una città attrattiva, viva, moderna. Una città che cresce e che guarda al futuro con ambizione, senza dimenticare chi, ogni giorno, la difende e la fa progredire in silenzio, con senso dello Stato e spirito di comunità.

Quello che serve ora è una reazione forte delle forze sane della città. Un rifiuto netto delle derive criminali e una riaffermazione del patto civile tra cittadini e istituzioni. Perché costruire una città migliore non è solo compito di chi la amministra, ma responsabilità condivisa di tutta la comunità.

Catania non è la cronaca di un giorno. È il progetto coraggioso di un domani che è già iniziato.

Come Cisl di Catania continueremo a essere parte attiva di questo percorso. Lo faremo, come sempre, mettendo al centro il lavoro, la legalità, i diritti, la giustizia sociale e la dignità delle persone. Con spirito costruttivo, offriremo idee, mediazione sociale e proposte concrete per accompagnare lo sviluppo della nostra città, affinché ogni trasformazione sia davvero al servizio delle comunità, dei giovani, dei lavoratori, delle famiglie.

Maurizio Attanasio, segretario generale Cisl Catania

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