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Caporalato, Turrisi (Fai-Cisl Catania): «Bene operazione Finanza, ma vanno resi operativi gli strumenti preventivi»

Caporalato, Turrisi (Fai-Cisl Catania): «Bene operazione Finanza, ma vanno resi operativi gli strumenti preventivi»

24/04/2025 17:32

L'operazione di Palagonia

Rota (Fai-Cisl Nazionale): «Riprendere il confronto al tavolo interministeriale anticaporalato»  

Attanasio (Cisl Catania): «Molti i lavoratori migranti in situazioni di schiavitù moderna, proprio nelle piantagioni di agrumi». 

Catania, 25 marzo 2025 – «Plaudiamo all’operazione della Guardia di Finanza della compagnia di Paternò contro il caporalato nelle campagne di Palagonia (Catania), un ulteriore passo in avanti contro l’intermediazione illecita, lo sfruttamento e il lavoro irregolare nel nostro territorio. Chiediamo, però, alle istituzioni preposte che, oltre a perseguire i singoli 'caporali', si agisca anche nei confronti delle aziende alle quali questi si appoggiano. L’azione sanzionatoria nei confronti del solo caporale, infatti, finisce per diventare riduttiva e non risolve del tutto il problema. Mentre occorre andare a verificare dove viene trasportata la merce raccolta e sanzionare l'azienda che utilizza il caporalato per complicità nei confronti dello sfruttamento del lavoratore».

Lo afferma in una nota il segretario generale della Fai-Cisl Catania Alfio Turrisi. Che aggiunge «Oltre tutto, ne viene anche un quadro di concorrenza sleale e di distorsione del mercato, dove un’azienda può permettersi di offrire merce a prezzi più bassi perché sfrutta manodopera a basso costo e non tutelata, a svantaggio di un’impresa che osserva le norme e le tutele dei lavoratori».

Un commento sulla vicenda giunge anche dal Segretario Generale della Fai-Cisl nazionale, Onofrio Rota: «Ancora una volta l'azione di controllo e le indagini delle forze dell'ordine hanno prodotto risultati, rimane urgente però rendere operativi tutti gli strumenti preventivi per evitare il ripetersi di fenomeni vergognosi di sfruttamento: alcune misure recepite dal governo sono positive perché frutto delle nostre proposte, come la possibilità di denunciare i caporali ottenendo l'inserimento in percorsi di protezione e inclusione sociale, oppure l'incrocio delle banche dati per ottenere controlli più mirati, ma bisogna rendere operativi questi cambiamenti in tutti i territori e vanno monitorati per valutarne l'impatto. Chiediamo per questo ai ministri Calderone e Lollobrigida di riprendere il confronto con il tavolo interministeriale anticaporalato, anche perché servono i decreti attuativi di alcune novità introdotte con l'ultimo decreto agricoltura».

«Il caporalato è uno dei fenomeni più preoccupanti - sottolinea Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl etnea - soprattutto nei settori meno tutelati. che continua a caratterizzare l’agricoltura, un settore che, nonostante il suo potenziale, è spesso vittima di sfruttamento. Le ultime indagini sul fenomeno evidenziano la presenza di centinaia di lavoratori in situazioni di schiavitù moderna, proprio nelle piantagioni di agrumi. Molti lavoratori agricoli, soprattutto migranti, sono costretti a lavorare in condizioni di sfruttamento, con salari al di sotto della media e senza alcuna garanzia di diritti.

«La Cisl denuncia regolarmente situazioni di maltrattamenti e condizioni di lavoro inadeguate - continua - perché oltre al caporalato, emerge un crescente fenomeno di sfruttamento lavorativo, soprattutto nei settori del commercio, dell’edilizia e dei servizi. L'aumento dei contratti a tempo determinato, la forzata trasformazione dal full time a part time, l'assenza di diritti contrattuali e sindacali per una grande parte dei lavoratori stagionali o a contratto precario creano una condizione di vulnerabilità economica».(rn)

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