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Donne e lavoro, la Cisl Catania e il suo Coordinamento di genere chiedono un confronto a Confindustria

Donne e lavoro, la Cisl Catania e il suo Coordinamento di genere chiedono un confronto a Confindustria

04/06/2025 15:34

In occasione della conferma di Monica Luca a capo del Comitato per l'imprenditoria femminile  

«Rafforzare la presenza e i diritti delle lavoratrici e costruire nuovi modelli di welfare nel sistema produttivo locale».  

A Catania, il tasso di occupazione femminile resta sotto il 40 per cento

Catania, 21 maggio 2025 - La Cisl di Catania e il suo Coordinamento di Genere si congratulano con Monica Luca, riconfermata alla guida del Comitato per l’Imprenditoria Femminile di Confindustria Catania, segnale importante di continuità e attenzione ai temi del protagonismo delle donne nel mondo del lavoro, e propongono un confronto per rafforzare la presenza e i diritti delle lavoratrici e costruire nuovi modelli di welfare nel sistema produttivo locale.

«Auspichiamo che con la presidente Luca si possa anche aprire un dialogo stabile e costruttivo con il sindacato – dichiara Lucrezia Quadronchi, segretaria territoriale Cisl – a partire dal nostro Coordinamento di Genere, da sempre impegnato nella promozione della parità di genere, della qualità del lavoro e nella promozione di strumenti di welfare e di conciliazione che generino benessere lavorativo e familiare».
«In provincia di Catania, secondo i dati ISTAT - segnala Quadronchi - il tasso di occupazione femminile resta sotto il 40%, con un gap rispetto alla media nazionale che si traduce in una perdita enorme di potenziale umano e professionale. Le donne che lavorano, inoltre, spesso lo fanno in condizioni di maggiore vulnerabilità, con contratti discontinui o poveri, con la negazione dei più elementari diritti contrattuali, con part-time involontari o con scarsa accessibilità alla formazione e alle carriere apicali.
«A tutto ciò si aggiunge una pressione crescente sul piano psicosociale: numerose ricerche, tra cui il Rapporto INAIL 2023 sul rischio stress lavoro-correlato, indicano che le lavoratrici sono più esposte a condizioni di disagio, spesso causate da ambienti lavorativi non inclusivi, da microconflitti organizzativi, e da un carico aggiuntivo di cura familiare, che grava ancora in modo sproporzionato sulle donne».
«La nostra esperienza nei luoghi di lavoro restituisce il quadro di una domanda crescente di sostegno psicosociale, di ascolto e di protezione – continua Quadronchi - che chiama in causa tanto la responsabilità delle imprese quanto quella delle istituzioni. Diventa dunque fondamentale connettere e integrare il welfare aziendale con il welfare sociale, costruendo alleanze territoriali per rafforzare i servizi, promuovere il benessere e prevenire forme di disagio che troppo spesso vengono ignorate fino a esplodere in burnout o abbandono lavorativo».
«Confindustria e Sindacato – prosegue – possono trovare ambiti di collaborazione comune su temi cruciali. Per questo la Cisl e il Coordinamento di Genere della Cisl catanese propongono al Comitato Imprenditoria Femminile di Confindustria Catania un incontro operativo, per costruire percorsi condivisi, progettualità comuni e strumenti concreti che possano sostenere le donne nel mondo del lavoro e rafforzare la rete territoriale a loro supporto, in tema di parità salariale e di carriera, contrasto allo stress lavoro-correlato, l’adozione di modelli organizzativi più sostenibili e attenti alla conciliazione vita-lavoro, la diffusione di buone pratiche di welfare integrato, il sostegno alla genitorialità e al rientro dopo la maternità, con uno sguardo attento verso tutte quelle condizioni familiari più vulnerabili come nel caso di donne caregiver».
Come più volte ha affermato Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, «occorre, ancora di più, il coraggio di cambiare modelli organizzativi e culturali superati. Crediamo che il dialogo tra rappresentanze datoriali e sindacali sia la chiave per uno sviluppo equo, inclusivo e realmente innovativo, in cui le donne non siano solo "presenze", ma protagoniste del cambiamento e motore di sviluppo socioeconomico del nostro territorio e delle nostre comunità».
«Per tale motivo – conclude la Quadronchi - riteniamo fondamentale che anche nel mondo imprenditoriale femminile si aprano spazi di partecipazione e di confronto strutturato con il sindacato, in ottica di genere, per affrontare con serietà e visione condivisa i temi del benessere delle lavoratrici, dei loro diritti, del superamento delle discriminazioni esplicite e di quelle ancora troppo spesso implicite. Il nostro territorio ha bisogno di un lavoro che non costringa le donne a scegliere tra carriera e famiglia, e di un sistema produttivo capace di valorizzarne il talento. La Cisl di Catania c’è e assieme alle donne delle nostre Federazioni siamo pronte a fare la nostra parte».

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