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La legge sulla partecipazione dei lavoratori alle aziende

La legge sulla partecipazione dei lavoratori alle aziende

04/06/2025 15:31

Intervento del segretario Maurizio Attanasio, pubblicato sul quotidiano "La Sicilia"

Da una settimana è legge dello Stato la proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione dei lavoratori nelle aziende, promossa dalla Cisl. Un evento che resterà nella storia del mondo del lavoro italiano. La “legge Sbarra” è il coronamento di un lungo percorso durato due anni, fatto da assemblee e presidi, di confronto e ascolto, di impegno concreto che ha visto consegnare al Parlamento ben 400.000 firme raccolte dalla Cisl su tutto il territorio nazionale e di queste 14.000 nella nostra provincia. Per la prima volta in Italia, una legge di iniziativa popolare dà attuazione a un principio costituzionale sancito dall’art.46 della Costituzione italiana, riconoscendo e incentivando, attraverso la concertazione, la partecipazione attiva dei lavoratori alla vita delle imprese, ma principalmente diventa l’inizio di una nuova fase storica per le relazioni industriali dell’intera nazione. Nella provincia di Catania, se applicheremo la legge (va evidenziato che non c’è obbligo da parte delle aziende di applicare la norma), porteremo benefici e vantaggi ai lavoratori e alle imprese perché la legge declina ben 4  forme di partecipazione: partecipazione gestionale, ovvero la possibilità di varie forme di collaborazione dei lavoratori alle scelte strategiche dell’impresa: partecipazione economica e finanziaria, cioè la partecipazione dei lavoratori ai profitti e ai risultati d’obiettivo dell’impresa; partecipazione organizzativa, cioè la partecipazione e il coinvolgimento dei lavoratori nelle decisione delle varie fasi produttive e organizzative della vita dell’impresa; infine, partecipazione consultiva, che si potrà sostanziare attraverso l'espressione di pareri e proposte nel merito delle decisioni che l’impresa intende assumere. A Catania, abbiamo già l’esperienza della presenza di un lavoratore, eletto da tutti i dipendenti a vario titolo, nel consiglio d’amministrazione del Teatro Massimo Bellini. Ciò ha permesso di attenuarne i conflitti interni, trovare punti di incontro contrattuali e l’avvio di una vera e concreta contrattazione decentrata che tiene fortemente in considerazione la partecipazione dei lavoratori alla vita aziendale del Teatro. L’applicazione della Legge “Sbarra” sarà sostenuta comunque da una serie di notevoli incentivi fiscali ed economici dallo Stato che nella prima fase ha messo come dote finanziaria 72 milioni di euro.  La norma se applicata dalle aziende, affermerà la centralità della contrattazione di secondo livello e  favorirà l’applicazione dei contratti collettivi nazionali (CCNL) di riferimento ed eliminando i cosiddetti contratti-spazzatura, che impoveriscono i lavoratori e non li tutelano; o per adeguarsi meglio alle esigenze innovative e formative dell’azienda. Appare chiaro che se, in passato, avessimo avuto una norma del genere, avremmo già avuto più controllo gestionale e dei CCNL, qualità e stabilità del lavoro, meno delocalizzazioni, più produttività, maggiore controllo sulla sicurezza, più innovazione e crescita e un attenuarsi del conflitto tra lavoratori e azienda. Proprio come abbiamo potuto dimostrare laddove si è deciso di sperimentare l’importanza della Partecipazione dei lavoratori nella vita aziendale. È necessario ora ringraziare tutte le forze politiche che hanno dibattuto e permesso di approvare la legge al Senato. Toccherà poi allo CNEL garantire il monitoraggio e l’evoluzione della norma nel tempo. Oggi, intanto, dopo 77 anni della nostra Carta Costituzionale, abbiamo già una risposta concreta, moderna e democratica alle sfide di un mondo che cambia e di un lavoro che si trasforma con esso. Una riforma epocale che guarda al futuro e rilancia l’idea di un sindacato vicino alle persone, contrattualista, propositivo, autonomo e capace di cambiare le cose davvero. 

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